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I segnalibri di Sant'Agostino

Il 28 Agosto la Chiesa Cattolica festeggia Sant'Agostino. Noi abbiamo preparato dei segnalibri, utilizzando l'opera di Simone Martini. Potete scaricarli dall'area di download.

 

Articoli con tag Strega

Finalmente Halloween

Filippo stava per uscire di casa quando, dalla camera da letto, sua moglie gridò: “Prendi il cappello, che fuori fa freddo!” Già, il cappello; non lo aveva preso.

Come facesse sua moglie Elvira, rannicchiata nel caldo del letto, a sapere che fuori faceva freddo e, soprattutto, che lui non aveva preso il cappello, era un mistero su cui non valeva la pena indagare, anche perché rischiava di arrivare in ritardo al lavoro.

“Me lo metto, stai tranquilla!” rispose Filippo, tornando sui suoi passi. Aprì il guardaroba e scelse una coppola: marrone, per rimanere in tono con il cappotto color cammello che indossava.

D’inverno Elvira aveva la fissa del cappello; lo costringeva a tenerlo sempre in testa con la scusa che ‘nelle sue condizioni’ rischiava di prendersi un brutto colpo di freddo ogni volta che metteva il naso fuori di casa. In effetti la capigliatura di Filippo, anno dopo anno, si era diradata e un cappello, oltre a tenere al caldo il suo cranio lucido, nascondeva la calvizie. “Non mi piacciono né gli uomini grassi né quelli calvi” ripeteva spesso la moglie. Non voleva che ingrassasse: la pancetta che arrivava con la maturità era notoriamente nociva. Filippo era rimasto longilineo ma contro la calvizie, ahimé, non c’erano stati rimedi.

Con le chiavi già in mano per aprire il portoncino dell’appartamento, ben attrezzato per affrontare la giornata fredda, fu raggiunto da un nuovo richiamo: “E stasera ricordati di entrare dal giardino!”

Filippo si fermò: perché diamine doveva rientrare passando dal cancelletto del giardino? Era una qualche nuova stravaganza della moglie? Rimase un attimo con il mazzo di chiavi a mezz’aria, poi chiese perplesso “Perché?”

La voce della moglie, ancora assonnata, aveva il tono di un rimprovero: “Oggi è Halloween, te lo sei scordato?”

“No, come potrei! “ rispose Filippo, che proprio se ne era dimenticato.

Poi aggiunse “A stasera!” e uscì di casa.

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Dr J. Iccapot

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Il mazzetto di ciclamini

Image credits: www.librizziacolori.eu

Un racconto a quattro mani di Beatrix e J. Iccapot.

Due settimane fa ci siamo divertiti, Beatrix ed io, a scrivere, a distanza, unacosetta’ nata da una sua iniziativa: un po’ di righe per uno, accodate usando il simpatico Corkboard.
Un’esperienza come quella di due solisti, insomma, che prendendo la scena uno dopo l’altro, improvvisino su un tema appena abbandonato dal collega che ha preceduto, senza nessun accordo preventivo su dove possano andare a finire. [Ma di questo, lei che è musicista, saprebbe dire meglio di me]. Il tutto è stato scritto, salvo una revisione finale, nell’arco di una giornata, rubando il tempo alla pausa pranzo, al caffè o alla sigaretta. Ne è venuta fuori una favoletta che forse a qualche bambino si potrebbe ancora leggere. J.I.

C’era una volta, in un tempo così antico che nessuno ne ha memoria, un giovane fornaio che ogni giorno impastava focacce per la gente del paese. Ogni focaccia costava un soldino, o una coppia di uova fresche, o un mazzo di erbetta, o un quartino di buon vino rosso. Nel suo forno era tutto un vai e vieni di persone, un chiacchiericcio continuo che metteva di buonumore il giovane, di carattere assai  gioviale. Ma un bel giorno dalla porticina del forno che dava sulla strada, entrò lei.

La vecchina varcò la soglia camminando a fatica, appoggiata a un bastone curvo ancora più della sua schiena; indossava una grande e pesante mantella verde scuro che la copriva tutta e in mano aveva un mazzetto di ciclamini.

“Dai una focaccia anche a me, buon giovane?” chiese la vecchina quando arrivò il suo turno. Il ragazzo gliene presentò una ancora calda, appena sfornata; la vecchia la ghermì velocemente e la nascose in una tasca interna della mantella.

“Ecco – fece la vecchia porgendo al ragazzo il mazzetto di fiori – questi sono per la focaccia”. Il ragazzo la guardò scontento: “Fiori, e che me ne faccio io dei fiori?”. “Li darai alla tua innamorata”, rispose la vecchia, guardandolo di sotto in su da dietro la selva dei sopraccigli. “Dei semplici ciclamini di bosco…”. “Oh, ma questi sono dei ciclamini speciali – fece la vecchia, uscendo dalla porticina del forno – sono dei ciclamini magici!” Il giovane, perplesso, rimase con il mazzetto di fiori in mano. Dato che era un ragazzo di buon cuore, considerò di aver regalato la focaccia alla vecchia e mise i fiori in una piccola brocca d’acqua per regalarli poi, la sera, alla sua giovane innamorata.

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Beatrix

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Scrivolo

i racconti del nano grafomane

http://www.scrivolo.it

Segnalibri Sant’Agostino

Segnalibri Agostino

Il 28 Agosto la Chiesa Cattolica festeggia Sant’Agostino. Un’occasione, per noi, per ricordare il grande lettore (e scrittore!), morto 1583 anni fa.

Da stampare fronte e retro e  ritagliare: [download id=”52″]

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Dr J. Iccapot