Che macchina fantastica. Adesso vado da quella stronza e vedrai che tornerà con me. Mio padre mi ha fatto proprio un gran regalo. Cioè poi gli renderò i soldi, è naturale. Questo è soltanto un prestito. Con lo stipendio della caffetteria di questa estate…gli rendo tutto. Le piacerà un casino e tornerà con me. Lei non può stare senza di me.
Togliti nonno. Torna a casa. Vai a coltivare il tuo orto. Levati dalle palle.
Basta ora ti sorpasso, m’hai proprio rotto.
Acceleratore a tavoletta, curva cieca, pochi metri dal sottopassaggio autostradale, inizia il sorpasso, un camion sull’altra corsia, una curva per evitarlo.
Ah! tutta colpa di quel vecchio…comunque è andata bene, ho evitato quel tir e ho sorpassato quel vecchio. Mi sembra di volare, in pochi minuti sono da lei.
Un’altra curva, l’incrocio a destra e poi il cortile della sua villetta. I suoi genitori sono come sempre in giardino a giocare col cane. Sua sorella sarà in giro. La sua macchina è parcheggiata là. La chiamo e scenderà di corsa e mi abbraccerà.
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Quando l’ambulanza arrivò, Mattia era ormai privo coscienza, adagiato sull’airbag della sua Audi TT, senza cintura di sicurezza, schiantato all’entrata del sottopassaggio autostradale, a pochi chilometri di distanza da casa dei suoi genitori, col piede ancora su un acceleratore ormai esanime.
Juan