“Si trova scritto che Agostino, quand’era ancora in vita, stava leggendo un testo, quando vide passare davanti a sé un demone che portava sulle spalle un libro”. (Jacopo da Varagine)
(Qui il primo racconto di questa serie)
Personaggi:
Agostino
Demone
Adeodato
Rufino
Agata
La scena si svolge ad Ippona, intorno al 400 d. C., all’esterno dell’Episcopio.
Agostino: Ma guarda chi si rivede! Sempre con il tuo librone, non ti stanchi mai di scuriosare nella vita dei poveri peccatori, briccone!
Demone: Lei di certo mi scambia per qualcun altro, è la prima volta che vengo da queste parti.
Agostino: Ma come, non più di una settimana fa abbiamo trascorso insieme un piacevole pomeriggio.
Demone: Ah! Ma non ero io, lei parla di mio fratello (si ferma e posa il libro sulla panca).
Agostino: Com’è che ora sei tu a portare il libro dei peccati.
Demone: Proprio lei mi fa questa domanda? Quando quelli di sotto hanno scoperto che mio fratello si era fatto gabbare a quel modo da un tonsurato, lo hanno messo alla porta. E’ grassa se gli fanno ancora presiedere un sabba di vecchie streghe.
Agostino: Non posso dire che mi dispiaccia, ma devo riconoscere che il ragazzo aveva buona volontà, sebbene orientata al male.
Demone: Sa come si dice, di veramente buono c’è solo una buona volontà! Però mio fratello non si meritava di essere buttato fuori così, su due zampe.
Rosanna Bogo