Cosa leggevano i Comunisti?
Qui sotto, il compagno Vladimir Ilyich Ulyanov stava leggendo un libello, quando si è interrotto per mettersi in posa per il fotografo.

Lenin legge un libro

Spesso, specie nelle statue che lo rappresentavano, Lenin aveva un libro in mano. Sarà il Das Manifest o il  Das Kapital? Vista la mole del secondo, propenderei per il primo…

Statua di Lenin in manutenzione

Quando doveva informarsi su cosa succedeva nel mondo, ovviamente leggeva La Verità (Pravda), il giornale fondato da Trotsky.

Lenin legge la Pravda

Stalin, in questo manifesto di regime, viene mostrato davanti ad uno scaffale zeppo di libri, ma tra le mani, come si può vedere, ne ha uno di Lenin.

Stalin legge Lenin

Stalin legge Lenin (part.)

Quest’altro manifesto, degli inizi degli anni ’50, mostra un lettore ideale che, un libro di storia aperto tra le mani, ‘vede’ Lenin, Stalin,  Kamenev e Trotsky durante un comizio alle masse. Sul tavolo, uno sull’altro, un libro di Lenin e uno di Stalin.
Il giovane studioso ha anche, davanti a sé, un lapis ed un quaderno, peraltro immacolato, su cui poter scrivere appunti e riflessioni che simili letture possono ispirare.

Lettore Russo

E in questo ‘incontro’ tra Stalin e Mao, Mao ha in mano due volumetti di Lenin.

Stalin e Mao

Mao, in Cina, ammonisce: “Leggere molti libri è pericoloso“; molto meglio leggerne uno solo, magari proprio quello che raccoglie i suoi ‘pensieri’.

(La scritta dice, più o meno: Presidente Mao, sei il sole rosso nei nostri cuori)

Il Libro dei pensieri di Mao

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fuchs

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