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I segnalibri di Sant'Agostino

Il 28 Agosto la Chiesa Cattolica festeggia Sant'Agostino. Noi abbiamo preparato dei segnalibri, utilizzando l'opera di Simone Martini. Potete scaricarli dall'area di download.

 

Articoli con tag calcio

Il venditore di collanine – 2

Calcio sulla spiaggia Un racconto in due puntate di Giuseppe Montiroli.

Seconda Parte.

Qui la prima parte.

La mattina presto Mario partì per Bologna. Arrivò a casa verso le dieci e la prima cosa che fece fu di andare a prendere nel suo piccolo ufficio la “valigetta dei ricordi”, come la chiamava lui. Non era mai stato un maniaco ma aveva collezionato tutto ciò che riguardava “la prima volta”. Aveva conservato la prima maglia azzurra, la prima maglia in serie A e la prima maglia in Coppa dei Campioni e le teneva sottovetro appese a mò di quadro nel salotto buono. Era un po’ kitch ma se ne fregava altamente. Aveva anche il pallone del suo primo gol anche se sapeva benissimo che difficilmente era proprio quello visto che poi durante la partita i raccattapalle li mischiano. Ma andava benissimo lo stesso e lo teneva su di una mensola proprio lì, nel suo ufficio. E poi conservava anche gli articoli della “prima volta” ed era questo che cercava. Prese la cartellina di plastica rigida dal cassetto della scrivania e cercò quello che riguardava quei Giochi. Trovò subito tre foto in bianco e nero dei quotidiani sportivi ma non era quello che voleva. Quello che voleva era quel numero del Guerin Sportivo del 1983. All’interno c’erano le foto delle Nazionali di calcio che partecipavano ai Giochi del Mediterraneo. Cercò la foto del Marocco. Era due pagine dopo quella dell’Italia ed era a colori, come tutte. Cercò in basso i nomi dei giocatori e lo vide. Terzo accosciato da sinistra. A. Beazziz. No quello era suo fratello, Abdallah.  Ah, eccolo, era vicino a lui. M. Beazziz. Mansour Beazziz. Anche se erano passati venticinque anni era rimasto pressoché identico. Nella foto tutti i giocatori avevano quell’aria fiera di chi rappresenta il suo Paese. Quelli in piedi stavano petto in fuori e testa leggermente reclinata all’indietro come chi guarda dall’alto verso il basso. Quelli accosciati in realtà non lo erano, avevano un ginocchio a terra e le braccia incrociate sul petto come nelle foto delle squadre dei primi del ‘900 ma avevano lo stesso sguardo quasi minaccioso. Mansour invece sorrideva e riconobbe immediatamente il sorriso di quel venditore di collanine. Nulla come un sorriso rimane uguale nel tempo. Chinò la testa, appoggiò i palmi delle mani sulla fronte e chiuse gli occhi.

 –

 L’Italia e il Marocco si giocavano tutto in quella partita e a nessuno serviva il pareggio perché la Spagna stava prendendo il volo.

“Mario mi raccomando, occhio al dieci. E’ veloce, furbo e molto molto tecnico. Se gli fai arrivare la palla sono dolori per tutti” gli disse il mister.

“Tranquillo mister – rispose Mario – lo farò nero” e rise per quella che gli era sembrata la battuta dell’anno.

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Il venditore di collanine – 1


Un racconto in due puntate di Giuseppe Montiroli.

Prima Parte.

Mario era in vacanza in Versilia. Viareggio era un punto d’arrivo e fare due settimane al mare lì significava che nella vita, in qualche modo, avevi svoltato. Specialmente se alloggiavi in un hotel a molte stelle. E poi potevi incontrare anche qualche calciatore che ti poteva interessare. Perché Mario Astolfi era un direttore sportivo. Era stato un buon giocatore. Giovanili di alto livello e quindici anni di carriera spesi fra serie A e serie B. Era stato fortunato ed aveva partecipato, appena ventenne, ai Giochi del Mediterraneo e quella maglia azzurra sembrava il viatico per una brillante carriera. In seguito aveva vinto uno scudetto anche se non da protagonista, aveva giocato in Coppa dei Campioni e in Coppa UEFA. Poi era iniziato un lento peregrinare in squadre che lottavano per non retrocedere in B ed altre che lottavano per essere promosse in A. Poi dieci anni prima da addetto all’arbitro poi dirigente accompagnatore ed ora una brillante carriera da direttore sportivo. Il tutto a Bologna, l’ultima squadra in cui aveva giocato e la dimensione provinciale gli permetteva di lavorare con tranquillità. Poteva lanciare un paio di giovani all’anno. Anzi, doveva. Aveva quarantacinque anni ma ne dimostrava dieci di meno. Correva tutte le mattine, anche sotto la pioggia, anche in vacanza, anche per far passare due linee di febbre. Era divorziato e senza figli. L’unico vizio che si concedeva erano quattro o cinque sigarette al giorno e mai prima di pranzo. Aveva sempre corso in campo. Era un mediano, di quelli che rubavano i palloni a centrocampo e li portavano direttamente ai piedi del regista. Non era mai stato il capitano perché girava molte squadre ma un idolo dei tifosi quello sì, ovunque andava.

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“Buongiorno signor Astolfi, resti in linea le passo il presidente” la voce era di Antonella, la segretaria storica del club.

Seguirono quindici secondi di attesa poi

“Buongiorno Mario come va?”

“Bene presidente, quando ci si riposa va sempre bene”

“Ha sentito De Carli?”

“Sì, e stasera a cena vedrò il suo procuratore. Penso che alla fine si farà, ha l’età giusta per fare il salto in seria A”

“Bene, allora ci sentiamo domani”

“Certo, la chiamo io in sede”

La squadra aveva bisogno solo di qualche ritocco. Era una società che ogni anno doveva lottare fino alla fine per non retrocedere ma ce la faceva comunque. E lui era un mago nello scoprire giovani promesse e nel rilanciare qualcuno dal dimenticatoio.

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Scrivolo

i racconti del nano grafomane

http://www.scrivolo.it

Segnalibri Sant’Agostino

Segnalibri Agostino

Il 28 Agosto la Chiesa Cattolica festeggia Sant’Agostino. Un’occasione, per noi, per ricordare il grande lettore (e scrittore!), morto 1583 anni fa.

Da stampare fronte e retro e  ritagliare: [download id=”52″]

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Dr J. Iccapot