ORE 9:00 – Questa volta sono stata decisa. L’ho trattato male. Gli ho detto di non infastidirmi più, che tanto non mi innamorerò mai di lui. E come potrei innamorarmi di uno che è capace, in una sola mattinata, di scrivermi più di venti messaggi? Ho dovuto togliere la suoneria del cellulare, ho lasciato solo la vibrazione. Ieri mattina, a quest’ora, me ne aveva già mandati cinque con scritto “mi manchi” ed altrettanti con “ti penso sempre”. Gli ho risposto secca con: “Io no”. Ma quanto spende, al mese, di cellulare?
ORE 10.30 – Non ci posso credere….neanche un messaggio. Ah, che meraviglia!
ORE 12.00 – Che bello! Ha funzionato…non ha chiamato, non ha scritto, non è neanche su Facebook. Mi sono collegata poco fa e non ha tentato di iniziare una conversazione in chat, come accadeva negli ultimi tempi ogni volta che osavo accedere. Finalmente mi sento libera.
ORE 13.00 – Gli sarà mica successo qualcosa? Non sarà che l’ho trattato troppo male…?
ORE 14.00 – Bisogna che sappia se è andato in ufficio oppure no, ma senza che lui se ne accorga. Potrei chiamare la sua collega Luisella con la scusa di chiederle quando riapre la palestra di suo marito. Vorrei solo sapere se sta bene. Così sarà tutto risolto.
ORE 14.30 – Ok, in ufficio c’è; l’ho sentito parlare mentre conversavo con Luisella e il tono di voce era quello di sempre. Stava scherzando con qualcuno, forse con quella che lo chiama sempre quando andiamo a cena fuori. Quando andavamo cena fuori, pardon. Ora sono libera di uscire senza sentirmi in dovere di invitarlo. Ah! Che bello!
ORE 15.00 – Tra poco uscirà, non si è fatto sentire per niente. Finalmente. Più tardi esco anch’io e vado a fare spese in centro.
ORE 15.30 – Niente messaggi, niente mail. Ha scritto sulla sua bacheca di Facebook che oggi è una bella giornata di sole. Sta bene, meno male. Meno male, perché io, invece, mi sento terribilmente sola…
Beatrix