Ci sono delle domande alle quali non troveremo mai una risposta, dei problemi che non hanno soluzioni.
Non ci resta che la speculazione, la teoria azzardata, l’idea balzana, l’accetazione di teoremi paradossali e la domanda aperta…
Per esempio:
… ma che cosa c’era prima del “Big Bang”?
Una bella risposta la troviamo nella storia della Genesi secondo la Upanishad, una dottrina segreta indiana che risale a circa 3000 anni fa, molto prima del Big Bang:
Prima che esistesse il nostro mondo, prima dell’essere o non essere, esisteva soltanto lo spirito. Dallo spirito nasceva il respiro, poi la voce, l’occhio e l’orecchio.
I sensi creavano il soffio vitale che attizzava il grande fuoco dando spessore all’opera.
Quando il fuoco si spegne l’opera muore e senza l’opera si estingue il soffio vitale, l’orecchio diventa sordo, l’occhio cieco e la voce spenta.
Un’esperienza, questa, che conosce ogni artista.
Ogni opera nasce dall’intuizione, fantasia, capacità, passione, lavoro, sudore…
… ma è un tipo di fuoco che rende l’opera viva, che le procura un’anima ed è da questo fuoco che la scintilla colpisce l’osservatore, l’ascoltatore o lo spettatore.
Si tratta di attizzare il fuoco in modo che non si spenga mai…
(Traduzione di R. Battilani)
Johann Widmer