Quando i colori sbiadiscono, quando perdono la loro vivacità e scuriscono sempre di più, in quel momento si adombrano anche i grandi sentimenti; la risata diventa una boccaccia, il viso raggiante una smorfia. E dietro questa smorfia covano il disagio, la desolazione, la paura. Il sistema nervoso si trova in uno stato d’allarme. La quoitidianità delle cose si trasforma in un mondo pieno di pericoli, di minacce e di oppressione. I sensi si preparano alla fuga, ma la paura li accompagna, penetra sempre di più nel cervello e paralizza qualsiasi iniziativa.
Certe ombre grigie si posano sopra la luce, il bianco diventa un grigio sporco, l’azzurro chiaro si ritira in sè stesso, diventa scuro e immobile, il rosso perde il suo fuoco e il suo calore e sprofonda nell’oscurità.
Contorni neri dominano il quadro.
Paura.
(Traduzione di R. Battilani)
Johann Widmer