Quarta Parte
Alla metà d’agosto Sapìa tornò in servizio. L’incidente del pozzo era ormai archiviato, si sentiva di nuovo bene, addirittura meglio di prima, più riposato e sereno.
La mattina della dimissione, per evitare inutili sforzi, aveva lasciato il reparto su una sedia a rotelle spinta con insolita energia dalla moglie. Edda sembrava impaziente di riportarlo a casa e ben presto Sapìa comprese perché: accanto all’ascensore, con un gran mazzo di fiori in mano, lo attendeva Orlando, il suo poco amato fratello. Una ‘sorpresa’ organizzata dalla moglie!
“Guarda che cammino ancora e posso darti un cazzotto in testa quando voglio – esclamò Sapìa, notando il sorrisetto ironico di Orlando – e i fiori li puoi portare sulla mia tomba, se riesci a seppellirmi! ”
“Certo, certo, farò come vuoi tu! figurati se mi metto a discutere con uno che è appena uscito dal reparto di Psichiatria” rispose ridendo il fratello.
Informato della disgrazia, Orlando si era precipitato in città, proponendo alla cognata di ospitare ‘l’invalido’ nella dimora dell’amico Luigino Bertoni per tutta la durata della convalescenza. Edda aveva immediatamente accettato: da tempo sognava di vedere la lussuosa villa a picco sul mare che il marito le aveva descritto con tanta dovizia di particolari. Nessuno si preoccupò di ottenere il consenso dell’interessato.
Sapìa, in un altro momento, si sarebbe battuto con le unghie e coi denti per mandare all’aria il progetto ma era un po’ confuso e, stranamente, trovava Orlando meno insopportabile del solito.
La convalescenza al mare, accettata per debolezza, si rivelò una piacevole vacanza: Luigino, il padrone di casa, era un giovanotto simpatico e Orlando ormai si comportava come un tranquillo signore di mezza età; quanto alla moglie sembrava addirittura ringiovanita.
Così, contrariamente al solito, Sapìa tornò in ufficio di malavoglia.
Lavoro arretrato non ne trovò. Magliana mandava avanti il caso del benzinaio magrebino con metodica lentezza ma aveva scoperto una nuova pista: la vittima frequentava una ragazza tunisina e la moglie tradita, spalleggiata dai familiari, aveva “proferito ripetute minacce di morte all’indirizzo del coniuge di fronte a testimoni.”
“Insomma potrebbe essere un delitto d’onore: movente classico… c’è altro?” chiese Sapìa.
Rosanna Bogo