Il giovane ricco entrò quasi al galoppo nel cortile di casa e scese con un salto dalla sua sfarzosa cavalcatura. I servi accorsero per aiutarlo, ma lui li allontanò con un gesto della mano, irritato.
Era di malumore. Entrò nella grande stanza dove la madre trascorreva gran parte del giorno tessendo o filando e la donna, quando lo vide, si alzò dal panchetto del telaio e gli andò incontro con aria interrogativa.
“Hai visto quell’uomo?” chiese esitante la madre.
“Sì, l’ho visto.”
“Hai parlato con lui, cosa ti ha detto? Ti ha ricordato che si deve santificare il giorno del Signore, obbedire ai genitori, non desiderare la roba d’altri, non commettere adulterio…”
“Sì, madre mia, ma sai bene che fin da bambino osservo i comandamenti, rispetto il precetto del sabato e già posseggo tutto quello che è lecito desiderare! Quanto ai genitori, ho solo te che sei la più dolce della genitrici e tra poco sposerò la fanciulla più bella della Samaria. Anche volendo, come potrei peccare?”
“E non ti ha detto altro, qualcosa che non è scritto nella Legge?”, insisteva a chiedere la madre,
“No, che altro doveva dire?” rispose il giovane con tono quasi scherzoso. Ma mentiva: il Galileo aveva detto molte altre cose che però non voleva riferire alla madre, il suo cuore si sarebbe spezzato.
“Ricordati figlio mio della tua sposa – disse la donna, contenta della risposta – più tardi verrà per trascorrere con noi la sera.”
Il giovane ricco lasciò la madre senza replicare e salì nella sua stanza.
Rosanna Bogo